Nel 1633, il Ghetto Novissimo si aggiunge agli altri due per ospitare soprattutto gli ebrei ponentini. Situato alla confluenza fra rio di San Girolamo e rio del Ghetto Novo è il più piccolo dei tre. L’area era formata da tre blocchi di case, con edifici di pregio (come i palazzi Treves e Vivante), senza però botteghe e scole. Alla fine della calle del Portòn vi era un cancello di chiusura.