La costruzione della sinagoga monumentale di Verona ha inizio nel 1864 e si colloca nel clima di equiparazione sociale degli ebrei che, nel corso del secolo, si andava attestando in tutta Europa. L’edificio sorge in luogo di un precedente oratorio di dimensioni ormai inadeguate e compromesso da dissesti statici. Nel concorso bandito dalla ‘Comunione Israelitica’, si distinse l’articolato progetto dell’architetto Franco e dell’ingegner Mantovanelli, i quali concepirono un grandioso edificio incastonato nel tessuto dell’ex ghetto, con prospetto di rappresentanza lungo un lato maggiore (oggi via Sella).
A due anni dall’avvio dei lavori, l’edifico dovette essere concluso in forma semplificata per mancanza di fondi; vi fu così allestito un oratorio considerato provvisorio.
Un nuovo intervento si rese necessario nel 1928, in concomitanza con gli sventramenti avviati pochi anni prima per la riqualificazione igienico sanitaria dell’area. L’opera fu affidata all’architetto Fagiuoli, che scelse un linguaggio compositivo proprio del suo tempo e più consono al carattere moderno che l’area andava assumendo. La demolizione dell’adiacente casa Pincherli aveva consentito l’aggiunta di un nuovo volume prospiciente l’attuale via Rosani, ove posizionare l’affaccio principale. Da qui, un piccolo vestibolo finemente dipinto a motivi fitomorfi immette nell’aula. Lo spazio interno risente dell’influenza dei luoghi di culto cristiani. Sulla parete di fondo è stato ricollocato un aron marmoreo datato 1645, appartenuto probabilmente al vecchio oratorio di rito sefardita; davanti ad esso, all’interno di un’area recintata, è posta la tevah; alle sue spalle, le sedute per il pubblico, allineate in file parallele. Notevole qualità è riconosciuta alla decorazione pittorica delle pareti e dell’ampia volta a tutto sesto.
Via Portici, 3 (ang. via Rita Rosani)
Informazioni e visite:
Comunità Ebraica di Verona
https://www.comebraicavr.it/it/contatti/
Piano rialzato di quattro gradini