In un cortile con accesso da via dei Veterani 12 (già via Merciari) è tuttora identificabile l’edificio in cui ebbe sede l’antica sinagoga utilizzata dal gruppo ebraico di Urbino. L’edificio fu il riferimento della Comunità sino al 1633 quando, in seguito all’annessione del ducato allo Stato della Chiesa, fu istituito il ghetto e la popolazione ebraica fu confinata in una diversa area della città. Una curiosità: la facciata trecentesca in laterizio, oggi parzialmente modificata e prospiciente un cortile interno, affacciò per breve tempo su piazza Grande insieme al Duomo e a Palazzo Ducale, dopo la demolizione, nel 1573 dell’antistante palazzo Pucci.
Con il trasferimento nel ghetto, la nuova sinagoga accolse gli arredi appartenuti a quella di via Veterani. Fra questi, uno dei più antichi giunti ai nostri tempi: un aron ha-qodesh rinascimentale databile alla seconda metà del Quattrocento, oggi esposto al Jewish Museum di New York. Secondo la tradizione, fu un dono del duca Federico da Montefeltro, forse come contraltare al finanziamento della pala del Corpus Domini, dipinta con scene di matrice fortemente antiebraica (Paolo Uccello, 1467-1468, Galleria Nazionale delle Marche).
Con il rinnovamento ottocentesco della sinagoga del ghetto, l’aron fu accomodato nei locali di studio adiacenti, finché nel 1906, per motivi economici, fu venduto sul mercato antiquario.
Via Veterani 12