Il palazzo che sorge in piazza Santo Stefano n. 15, in angolo con a via de’ Pepoli, fu tra Quattro e Cinquecento residenza della famiglia Sforno. Banchieri di origine spagnola, gli Sforno ebbero in questa sede la propria abitazione, il banco di prestito e un oratorio privato.
Nel 1527 vi si stabilì Ovadyah Sforno che fu figura di grande rilievo nel fervore culturale dell’ebraismo bolognese dell’epoca. A Bologna egli esercitò la professione medica e l’attività rabbinica, e ricoprì la cattedra di ebraico nello Studio. Fondò una scuola di studi talmudici che guidò fino alla sua morte nel 1550. Il nome di Ovadyah Sforno è legato alla pubblicazione di numerose opere nel campo dell’esegesi biblica e della filosofia ebraica. A titolo di esempio, si ricordano il trattato filosofico Or ‘Ammim (lett. “Luce dei Popoli”, 1537) e i commenti al Pentateuco, al Cantico dei Cantici, all’Ecclesiaste, ai Salmi e ad altri testi, pubblicati postumi. Fu anche autore di una grammatica bilingue latino/ebraico.
Inclusa nell’itinerario ebraico a cura del MEB