Fu l’imperatore Leopoldo I d’Asburgo a istituire il ghetto a Trieste, nel 1693. Dapprima collocato presso la corte Trauner, fu trasferito nel 1696 nell’area compresa fra le contrade Malcanton, Riborgo e delle Beccherie; queste ultime, erano incrociate da numerosi vicoletti trasversali come le vie del Pane, delle Ombrelle e Stretta. Al centro del quartiere si trovava la contrada delle Scuole israelitiche in cui, nel 1748, fu costruita la prima sinagoga comunitaria: la Scola Piccola o n.1, di rito tedesco. Bruciata in un incendio nel 1821, fu ricostruita più grande nel 1825 e rimase in funzione fino alla sua demolizione nel 1937.
Nel 1797 furono edificate altre due sinagoghe collocate su due piani di uno stesso edificio nella piazzetta delle Scuole ebraiche: la Scola Grande o n.2 – di rito tedesco – e la Scola Spagnola o n.3. Nel 1805, una quarta sinagoga – la Scola Vivante – era stata aperta in un edificio di via del Monte, fuori ormai dall’area del ghetto.
Le prime libertà vennero con le Patenti di Tolleranza del 1781-82 emanate dall’imperatore Giuseppe II; il ghetto fu definitivamente abolito nel 1785. Gli originari spazi del ghetto appaiono oggi notevolmente trasformati in seguito alle operazioni di risanamento urbano che interessarono la zona negli anni ’30.
Per visitare l’area del ghetto con guide autorizzate, includendo il tour in un itinerario che comprenda anche gli altri siti della Trieste ebraica, si può contattare la Comunità ebraica di Trieste, scrivendo a visit@triestebraica.it