Nella casa di via Vignatagliata 33 abitò Isacco Lampronti, rabbino, medico e filosofo vissuto tra il 1679 e il 1756. Fra le più importanti figure della storia ebraica ferrarese, fu insegnante e presidente dell’Accademia Rabbinica, e affiancò all’attività intellettuale l’esercizio della professione medica. Il suo nome è associato al Paḥad Yiṣḥaq (Il timore di Isacco), opera che organizza in forma enciclopedica la giurisprudenza talmudica e i responsa successivi basati su di essa, molti dei quali suoi originali o di suoi maestri, allievi e colleghi. L’autore continuò a lavorare all’opera nel corso di tutta la sua vita, e solo in tarda età diede avvio alla sua pubblicazione. La stampa dell’intera raccolta, suddivisa in venti volumi, fu completata alla fine dell’Ottocento, quasi centrotrenta anni dopo la morte dell’autore.
Non è possibile individuare la tomba di Lampronti, a causa del divieto ecclesiastico di collocare cippi sulle sepolture e per le razzie che in quegli anni colpirono il cimitero ebraico di Ferrara. Soltanto nel 1872 fu affissa una lapide sulla sua abitazione, in via Vignatagliata. Nel 1957, per il bicentenario dalla morte, il Comune aggiunse sulla casa una seconda targa commemorativa e gli intitolò la piazzetta che collega le attuali vie Vittoria e Vignatagliata. La Comunità ebraica appose una lapide in sua memoria anche nel salone dell’ex Tempio Italiano.
Via Vignatagliata, 33