Grande attenzione, nelle comunità ebraiche, è sempre stata riservata all’istruzione dei giovani. Già nel 1748, sotto il rabbinato di Isacco Lampronti, in piena epoca di ghetto, era stata istituita la scolarità obbligatoria fino ai sedici anni, con l’approfondimento di materie ebraiche, italiano e matematica.
L’Asilo Israelitico fu fondato nel 1849 e nel 1875 veniva trasferito nello stabile di via Vignatagliata 79, realizzato secondo i più moderni criteri educativi. Nella nuova sede trovarono posto anche la scuola elementare e altri istituti destinati a livelli successivi di istruzione (uno di avviamento alle arti e ai mestieri e uno per consentire la prosecuzione negli studi agli alunni più meritevoli).
Per molte famiglie della Comunità la scuola ebbe grande rilevanza nella trasmissione dell’ebraismo, nonostante la diffusa assimilazione che caratterizzava gli anni successivi all’Emancipazione. Sotto le leggi razziali fece fronte all’allontanamento degli alunni ebrei dalle scuole pubbliche; anche molti docenti, espulsi dai loro istituti, trovarono impiego qui, creando un ottimo livello di formazione. Una lapide ricorda, tra questi, lo scrittore Giorgio Bassani.
Secondo la descrizione tramandata dall’ultima generazione di allievi, le aule scolastiche erano concentrate al primo piano; al piano terreno si trovavano la palestra e locali di servizio; al secondo, la biblioteca, gli uffici e la residenza del direttore. Dopo la guerra la comunità subì un rapido declino e non ebbe modo di mantenere l’istituto. Gli spazi dell’edificio, progettati per una scuola all’avanguardia e presentati ad una Esposizione Internazionale di Parigi, furono trasformati in appartamenti e ridestinati a funzione residenziale.
Via Vignatagliata, 79