Cosa
  • Cimiteri
  • Musei, mostre e memoriali
  • Quartieri ebraici
  • Sinagoghe
Dove
L’insediamento ebraico di Mantova dispose per oltre tre secoli di un terreno per le sepolture, più volte ampliato, alle spalle del monastero del Gradaro. In seguito alle disposizioni igienico sanitarie, che a cavallo fra Sette e Ottocento imponevano l’allontanamento dei cimiteri dall’abitato, la Comunità dovette individuare una nuova area in accordo con l’autorità civile. Le fu infine assegnato un campo nel sobborgo cittadino di San Giorgio. La destinazione dell’area a scopi militari determinò per tutto l’Ottocento continue revoche al permesso di utilizzo, che veniva tuttavia riconcesso nel giro di poco tempo.

I confini del nuovo cimitero dovettero essere più volte modificati secondo le esigenze militari dell’area. Risale al 1886 l’impianto definitivo: fu ultimato il fabbricato d’ingresso con la camera mortuaria e l’abitazione del custode; fu realizzato il muro di cinta secondo un tracciato regolare; fu disegnata l’organizzazione delle sepolture, dei viali interni e del viale di accesso dall’esterno, successivamente troncato dalla nuova strada statale.

Più lontane dall’ingresso si trovano le sepolture antiche, insieme ad alcuni resti traslati dai precedenti cimiteri. Nella parte più recente, oltre 2000 tombe. Si nota la differenza fra le lapidi tardo ottocentesche, semplici e conformi alla tradizione ebraica, e i manufatti d’inizio Novecento, più elaborati e monumentali, talvolta con fotografie e sculture figurative. Fra gli episodi più distanti dalla norma ebraica, una cappella di famiglia a loculi sopraelevati, e scomparti con urne cinerarie nell’edificio di ingresso.


Via Legnago

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