La
sinagoga di Alessandria è il risultato della trasformazione di un edificio preesistente collocato nel cuore dell’ex
ghetto. Già dalla fine del ‘700, insieme alle altre funzioni, vi era un oratorio di proporzioni più modeste mimetizzato nella cortina edilizia residenziale.
Come avvenne in molte città, la Comunità volle celebrare l’Emancipazione del 1848 erigendo un nuovo tempio monumentale, simbolo dell’integrazione nella società locale. L’edificio fu inaugurato nel 1871, dopo quattro anni di lavori. Si tratta di un’architettura eclettica con influenze neogotiche, specialmente nell’imponente facciata scandita da finestre ad arco e coronata da pinnacoli. L’interno dell’aula, ubicata al primo piano, è organizzato secondo il modello delle chiese cristiane, con
tevah e
aron associati nel medesimo spazio e sedute per il pubblico rivolte ad essi. Sui lati brevi, si trovano due ordini di loggiati, definiti da esili colonne: lungo la parete di ingresso il matroneo e, intorno alla grande nicchia dell’
aron, il coro e l’organo.
In seguito alle devastazioni naziste dalla fine del 1943 gli arredi della sinagoga andarono distrutti. Dopo la guerra, furono sostituiti con quelli provenienti dalle sinagoghe smantellate di Nizza Monferrato e Acqui Terme. Al piano terreno si trova una seconda piccola sinagoga, destinata all’uso nei giorni feriali.
Via Milano, 7 – Alessandria
Tutti i locali sono adeguati al superamento delle barriere architettoniche. Segnalare la presenza di visitatori in carrozzina.
Per informazioni e visite:
Comunità ebraica di Torino
https://torinoebraica.it/turismo/